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Il «gran capitano» della Serenissima ha costruito, comandato e combattuto nel Cinquecento lasciando grandi capolavori dell'architettura militare europea - mura, bastioni, baluardi, fortezze - da Bergamo a Peschiera, dalla Dalmazia a Cipro, da Venezia a Palmanova. Gentiluomo rinascimentale, appassionato di tecnologia, al centro di una fitta rete di rapporti con intellettuali e uomini di scienza quali Bembo, Tartaglia, Pigafetta, Giulio percorre in lungo e in largo i domini della Repubblica curando al tempo stesso gli interessi del potente casato Savorgnan del Monte. Il racconto della sua vita restituisce la complessità di un intero secolo veneziano. Prefazione di Alessandro Barbero e postfazione di Angelo Floramo.